VIDEO – Acqua in Trentino: gestione pubblica o privata?

Con la riforma istituzionale si chiede di riaprire la discussione sulla possibilità di una gestione diretta da parte dei Comuni.

In Trentino si sta giocando la partita della gestione dei servizi. Grazie alla riforma Istituzionale, , varata lo scorso giugno 2006 dalla Giunta provinciale, i Comuni trentini sono obbligati a ridiscutere l’affidamento della gestione di vari servizi di utilità pubblica quali acqua, rifiuti, energia, gas.

 

 

 

Gestione dell’acqua in Trentino – confronto tra Paolo Rizzi (Contratto mondiale sull’acqua) e Roberto Pinter (consigliere provinciale) sulle prospettive di gestione del servizio idrico da parte di una società per azioni (S.p.a.) con i rischi di aumento delle tariffe e peggioramento del servizio idrico.

 

 

 

I Comuni che comporranno le future Comunità di Valle dovranno scegliere a chi affidare la gestione all’interno di un ventaglio di possibilità tra cui le società di diritto privato che comprendono le società per azioni (S.p.A.) che da statuto si muovono con logiche di profitto a favore dei loro azionisti.

 

Di questo si è parlato nel dibattito promosso dal ‘Comitato trentino per l’Acqua pubblica’ che ha incontrato Paolo Rizzi del Contratto mondiale sull’acqua e Roberto Pinter, consigliere provinciale.

 

Pinte ha sostenuto l’idea che non sia un problema la gestione dei servizi da parte di società che si muovono secondo l’ottica di mercato. Su questo punto è nato il dibattito con i rappresentati della Funzione Pubblica della Cgil e Paolo Rizzi che ha sottolineato come non c’è gestione e uso responsabile della risorsa acqua se si parte da logiche di mercato, anche se a maggioranza pubblica.

 

A fine discussione si è concordato sull’importanza – in questo momento in cui prossimamente i Comuni dovranno ridiscutere l’affidamento dei propri servizi idrici -Sulla proposta di mantenere fuori la gestione dell’acqua dalle competenze delle società di diritto privato e proporre che i diversi Comuni si attivino a pensare ad società speciali per la gestione del servizio idrico senza sottostare alle regole del mercato aprendo alla possibilità di una gestione partecipata anche dalle varie realtà della società civile che discutono da tempo del diritto all’acqua.

 

 

di Andrea Trentini, GAN – Gruppo Ambiente e Nonviolenza aderente al ‘Comitato trentino per l’Acqua pubblica’

 

 

 

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