Indagine del Pentagono sui contractors in Iraq

Sia in Afghanistan (Blackwater a Kabul e nel sud e Dynacorp a ovest) sia in Iraq. Nel paese del Golfo Persico, per esempio, ci sono più di diecimila operatori civili, di cui circa 7.300 lavorano per il Pentagono. Di questi, cinquemila hanno compiti di vigilanza a presidi militari e a edifici governativi e sono immuni dalle leggi irachene in base ad accordi tra Washington e Bagdad. Dopo la sospensione della licenza alla Blackwater, sembra che le cose possano cambiare per l’intero comparto.

 

 

 

 

Il segretario alla Difesa, Robert M. Gates, ha infatti avviato un’inchiesta su tutte le compagnie private di sicurezza che hanno contratti con il Pentagono o con il suo dicastero. Il portavoce del dipartimento, Geoff Morrell, ha spiegato che “Gates aveva posto alcune domande dopo quanto accaduto il 16 settembre quando un convoglio della Blackwater sparò sui civili durante un servizio di scorta. Le risposte però non sono state soddisfacenti e, di conseguenza, è stata avviata un’inchiesta globale” questo proposito e’ stata istituita una squadra d’indagine composta da cinque elementi, tra i quali i generali David Petraeus e Ray Odierno (i due piu’ alti ufficiali Usa in Iraq).

 

Inoltre, il vice segretario alla Difesa Gordon England ha emesso una circolare per i comandanti militari nella quale li si autorizza a mettere in piedi tutte le iniziative che ritengono necessarie affinché i contractors lavorino nel rispetto delle leggi americane. Nel documento è riportato anche che saranno i comandanti a decidere chi è autorizzato a circolare armato e chi no, mentre finora bastava chiedere un permesso alle istituzioni irachene. Infine, si chiede di informare tutti gli operatori della sicurezza presenti in Iraq che “hiunque sia sospettato di aver violato le leggi americane o di essersi comportato in maniera scorretta rispetto ai compiti assegnati, non potrà lasciare l’Iraq senza un permesso scritto del comandante” Nel frattempo il presidente della Blackwater è stato ascoltato dalla commissione Difesa del Congresso e ha ripetuto quanto affermato nei giorni scorsi da Anne Tyrell, portavoce della società. “I rapporti iniziali della stampa sull’incidente erano in accurati” – aveva detto Tyrell –

 

“I civili che sarebbero stati uccisi dal personale della Blackwater di fatto erano elementi ostili armati e i nostri operatori si sono solo difesi. La nostra società rimpiange ogni perdita di vite umane ma il convoglio era stato attaccato violentemente da persone armate e la nostra gente ha fatto il suo lavoro per difendere vite umane. I nostri professionisti hanno eroicamente difeso vite americane in zone di guerra e la Blackwater collaborerà pienamente con ogni inchiesta che si occupi di questo evento”.

 

Il presidente, durante l’audizione, ha aggiunto anche che “sappiamo bene come i guerriglieri vengano trasformati in civili. I loro capi rimuovono dai cadaveri gli Ak-47 e i caricatori. Lo confermano oltre alle testimonianze dirette di chi opera sul campo, anche i manuali di al-Qaeda rinvenuti recentemente, che mostrano ai militanti come usare le morti dei compagni per scopi propagandistici” La testimonianza del presidente della Blackwater è solo la prima battuta dell’inchiesta ufficiale che Washington e Bagdad hanno avviato sull’accaduto. A questo proposito, nei prossimi giorni in Iraq verranno ascoltati alcuni testimoni presenti quando si verificò l’incidente. La licenza della Blackwater rimarrà sospesa fino a quando le indagini non verranno concluse.

Francesco Bussoletti

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