Rovereto, cessate il fuoco e la staffetta di digiuno per la Pace

Rovereto, cessate il fuoco e la staffetta di digiuno per la Pace

Non si ferma l’azione della società civile italiana per richiedere (e dare il proprio contributo a) percorsi di Pace in Israele e Palestina. Nonostante un’escalation di violenza senza precedenti: sono già migliaia le vittime civili da entrambe le parti e la situazione umanitaria è drammatica.

“Per noi è fondamentale ribadire la condanna di ogni forma di violenza e di terrorismo, ma contestualmente dobbiamo avere il coraggio e la responsabilità di guardare in faccia la realtà per affrontare le cause che hanno determinato questa nuova ondata di odio e di violenza. Senza giustificare le uccisioni o gli attacchi di nessuno ma per continuare a chiedere a gran voce il ripristino di principi di diritto e di sicurezza comune per entrambe le comunità. A tal fine esprimiamo tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno al Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, al centro di attacchi pretestuosi solo per aver richiamato le parti al fondamentale dovere di essere costruttori di Pace“, sottolinea Sergio Bassoli dell’Esecutivo di Rete Pace Disarmo.


Punto di partenza fondamentale per questa azione è la garanzia di poter effettuare interventi umanitari a Gaza, in situazione ormai oltre l’emergenza e i civili allo stremo, e ripartire dal rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale come primo passo per iniziare a prefigurare percorsi di Pace. Per questo anche la Rete Italiana Pace e Disarmo ha aderito al documento promosso da Amnesty International Italia e AOI Cooperazione e solidarietà internazionale in risposta a questa grave crisi.

Nel documento si sottolinea come: “Questa crisi non è scoppiata all’improvviso. Israele ha una lunga storia di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, tra cui l’imposizione impune per decenni di un sistema di oppressione e discriminazione (…) Anche le numerose violazioni e crimini di guerra commessi dai gruppi armati e dalle forze di sicurezza palestinesi sono rimasti impuniti. Il pervasivo clima di impunità ha minato la fiducia nelle regole e nei principi del diritto internazionale, in primo luogo nell’umanità, come dimostrato dalla violenza senza precedenti contro i civili in Israele e dagli attacchi implacabili che hanno annientato intere famiglie a Gaza”. Per tali motivi la società civile ha il dovere di rimettere al centro della discussione l’importanza del diritto internazionale e la necessità di alzare la voce per difendere la dignità ed i diritti umani di tutte le persone coinvolte nel conflitto. E di conseguenza chiede al Governo italiano di:

  • esercitare pressioni sullo Stato d’Israele affinché ponga fine all’assedio totale della Striscia di Gaza, assicurando l’accesso a cibo, acqua, carburante, forniture mediche, elettricità e aiuti umanitari per tutta la popolazione
  • invitare tutte le parti a rispettare il diritto internazionale umanitario in ottemperanza delle Convenzioni di Ginevra e, in particolare, i divieti di attacchi contro civili ed obiettivi civili, di attacchi indiscriminati e sproporzionati, di punizioni collettive, di presa di ostaggi e di rapimento di civili, che possono costituire crimini internazionali
  • chiedere con forza a tutte le parti in conflitto di astenersi dal condurre operazioni militari che possano pregiudicare l’accesso sicuro ad assistenza umanitaria e cure mediche da parte dei civili
  • sostenere inequivocabilmente e incondizionatamente il lavoro della Corte Penale Internazionale, di cui l’Italia è parte, che nel 2021 ha aperto un’indagine formale sulla situazione nello Stato di Palestina, riguardante i crimini di competenza della Corte, commessi a partire dal giugno 2014
  • astenersi dal fornire armi a tutti gli attori del conflitto e chiedere agli altri Stati di fare altrettanto. 

Dichiarazione del “Digiuno per la Pace e il cessate il fuoco

La nostra condanna contro ogni forma di violenza, di aggressione e di rappresaglia contro la popolazione civile, sia Palestinese, sia Israeliana è assoluta.

Hamas deve immediatamente rilasciare gli ostaggi e cessare le ostilità per il bene del popolo palestinese.
Israele non deve reagire con la sua potenza militare contro la popolazione della Striscia di Gaza o usare metodi di rappresaglia come togliere cibo, luce, acqua ad una popolazione anch’essa ostaggio della violenza scatenata da Hamas, senza vie di fuga ed impossibilitata a proteggere le famiglie, i bambini e gli anziani.

Il 7 ottobre ha segnato una radicale svolta militare, di guerra, che porterà nuove vittime e nuovo odio senza risolvere le cause che, da quasi un secolo, travolgono la popolazione e la terra di Palestina e d’Israele. È evidente per di più il rischio imponderabile del conflitto che potrebbe travolgere il Medio Oriente.

Siamo a chiedere al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di assumersi la propria responsabilità di organo garante del diritto internazionale chiedendo alle parti l’immediato cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri, il rispetto del diritto umanitario per evitare ulteriore spargimento di sangue, con l’impegno di convocare, con urgenza, una Conferenza di pace che risolva, finalmente, la questione Palestinese, condizione che porrebbe fine all’occupazione Israeliana ed alla resistenza armata Palestinese, ristabilendo così le condizioni per la costruzione di società pacifiche e democratiche.

Noi, come componenti della società civile italiana ed internazionale, siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere il cammino della pace,
in rete con le associazioni israeliane e palestinesi, anche con la pratica di digiuno nonviolento consapevole che oggi, ancora di più, ci aiuta a confermare che la via della mediazione, del confronto e del negoziato sono le sole vie per risolvere i conflitti.Si fermino le guerre! Israele-Palestina, riprendiamo per mano la Pace

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