30 gennaio, anche a scuola nonviolenza e disarmo atomico

30 gennaio, anche a scuola nonviolenza e disarmo atomico

Il 30 gennaio si celebra la giornata scolastica della nonviolenza e della pace in occasione della commemorazione dell’assassinio del Mahatma Gandhi, leader nazionale e spirituale dell’India. Questa giornata è stata celebrata dal 1964, ma solo nel 1993 l’ONU l’ha riconosciuta e nel mondo si celebra in numerose scuole.

Dopo undici mesi dall’invasione russa dell’Ucraina e nessun tavolo diplomatico per una tregua duratura, mentre la guerra impazza in tante parti del mondo e la crisi climatica, economica e sociale si sta facendo sempre più drammatica, dobbiamo dare nuovo slancio all’impegno per la Pace e la nonviolenza al evitare una catastrofe definitiva e irrimediabile, in quanto nel mondo esistono ancora oltre 12.500 testate nucleari.

Quest’anno il Comitato Scientifico del Bollettino degli Scienziati Atomici (Bulletin of Atomic Scientists) ha spostato in avanti le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse, principalmente (ma non solo) a causa dei crescenti pericoli derivanti dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e al conseguente aumento del rischio di escalation nucleare. Oggi il “Doomsday Clock” degli Scienziati Atomici segna 90 secondi alla mezzanotte. Mai, nei 75 anni della storia dell’Orologio, eravamo stati così vicini alla catastrofe globale per l’Umanità: l’Orologio era stato portato a 100 secondi dalla mezzanotte nel 2020.

“I rischi per l’umanità sono molteplici, ma il più immediato e catastrofico è il pericolo proveniente dalle armi nucleari – sottolinea Lisa Clark, vicepresidente dei ‘Beati costruttori di Pace’ e referente per il disarmo nucleare della Rete Italiana Pace e Disarmo. – Con un’azione di guerra, ma anche solo con un errore di interpretazione da parte di una potenza nucleare specialmente in queste condizioni di tensione elevatissima causata dal prolungarsi e aggravarsi della guerra in Ucraina. Il dovere di tutti noi, e soprattutto quello dei decisori politici degli Stati, fare ogni sforzo per smantellare e mettere al bando le armi nucleari, e per perseguire tutte le strade che possono aprire la porta a negoziati di pace”.

Come “Centro Pace ecologia e diritti umani” di Rovereto ripartiamo con il sostegno alla campagna “Senzatomica” e della Rete Italiana Pace e Disarmo, partner italiani di ICAN – International Campaign to abolish nuclear weapons – premio Nobel per la Pace nel 2017, impegnata nel chiedere che le armi nucleari vengano totalmente eliminate, superando la teoria della deterrenza che tiene sotto scacco le scelte delle grandi potenze.

A rischio c’è l’intera umanità. In particolare riteniamo che non sia possibile pensare di costruire un Mondo di Pace (più giusto e inclusivo) vivendo costantemente sotto la minaccia della distruzione totale dell’Umanità a causa delle armi nucleari. Solo il disarmo atomico potrà cambiare pagina (e paradigma politico-sociale) liberandoci dalle catene del ricatto nucleare, favorito da un sistema violento e di guerra che favorisce il potere e la prevaricazione di pochi.

Anche le cosiddette armi nucleari “tattiche” hanno in genere rese esplosive comprese tra i 10 e i 100 chilotoni. In confronto, la bomba atomica che distrusse Hiroshima nel 1945, uccidendo 140.000 persone, aveva una potenza di “soli” 15 chilotoni. Nel giugno 2022, gli Stati firmatari del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW) hanno condannato “in modo inequivocabile qualsiasi minaccia nucleare, sia essa esplicita o implicita e a prescindere dalle circostanze”.

Fonti: retepacedisarmo.orgsenzatomica.it

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