Girotondo intorno a Trento per il Congo

Girotondo intorno a Trento per il Congo

Non spegniamo le luci sul genocidio nella Repubblica Democratica del Congo
Sabato 30 marzo 2024, ore 17, Piazza D’Arogno, Trento

“Il Congo e l’Africa non sono una miniera da sfruttare! Fuori dal Congo! Fuori dall’Africa!”. Così si era espresso Papa Francesco il 31 gennaio 2023 al suo arrivato a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, rivolgendosi alle multinazionali ed ai potenti del mondo. Grido, questo di Papa Francesco, che non è stato ascoltato! Appena ripartito dal Congo, la situazione è tornata come prima, se non peggio!


La Repubblica Democratica del Congo, paese di Patrice Lumumba (ucciso il 17 gennaio 1961, a pochi mesi dall’Indipendenza dal Belgio) è vittima di una guerra economica, drammatica e dimenticata che ha già fatto più 10 milioni di vittime, di fatto il conflitto più sanguinoso dopo la Seconda Guerra Mondiale. Centinaia di migliaia di donne sono state (ma anche oggi) vittime di stupri, usati come arma di guerra e centinaia di migliaia di bambine e bambini lavorano come schiavi nelle miniere di coltan, indispensabile per la fabbricazione dei nostri smartphone, computer e qualunque dispositivo elettronico, e di cobalto, elemento chiave delle batterie delle macchine elettriche e quindi della transizione verde.

Tutto inizia nel 1996 quando l’allora Zaire, governato ininterrottamente dal 1965 dal dittatore Mobutu, viene invaso dall’AFDL (Alleanza delle Forze Democratiche per la Liberazione del Congo-Zaire), una forza di invasione e occupazione costituita da militari del Ruanda, Uganda e Burundi, sostenuti dagli Stati Uniti d’America ed altre potenze, soprattutto anglosassone, decisi a mandare via l’ex protetto e servitore Mobutu e così recuperare il controllo sull’Africa Centrale, perso durante la guerra fredda a favore delle potenze europee, Francia in primis. A capo di questa alleanza c’era Laurent-Désiré Kabila, capo ribelle congolese rifugiato per decenni in Tanzania, la marionetta di turno a cui era stato promesso la guida di questo gigante nel cuore dell’Africa (Superficie: 2.345.410 km2 = 8 volte l’Italia, Secondo paese africano per grandezza). Questo primo conflitto viene chiamato “Prima Guerra del Congo” oppure “Guerra del Coltan” ed ha fatto circa 2 milioni di vittime.


Dal 1998 al 2003 si assiste invece alla “Seconda Guerra del Congo”, conosciuta anche come la “Prima Guerra Mondiale africana” in quanto porta una decina di eserciti regolari ad affrontarsi e combattersi sul territorio congolese. Laurent-Désiré Kabila viene assassinato il 16 gennaio 2001. Questa guerra terminerà con l’Accordo di Sun-City (Sudafrica) con un bilancio pesante di 5,3 milioni.

Oggi l’Est del Congo è insanguinato da massacri e occupazione da parte del movimento terroristico M23, sostenuto e finanziato dal Ruanda, come dimostrato da vari rapporti di esperti delle Nazioni.

Purtroppo, anche l’Europa, in qualche modo, sta sostenendo questo genocidio in quanto sostiene e finanzia il Ruanda, paese aggressore del Congo, che da 3 decenni sta occupando terre e saccheggiando le risorse minerarie all’Est del Congo, minerali strategici che esporta come suoi.

Ha suscitato sdegno l’accordo del 19 febbraio 2024 tra l’Unione Europea e il Ruanda per l’approvvigionamento di minerali critici e strategici: coltan, oro, cobalto, tungsteno, etc. Questi minerali che esporta il Ruanda sono minerali di conflitto, insanguinati e provengono (sono saccheggiati) dall’est del Congo e l’Europa lo sa! Il Congo ed i congolesi della diaspora chiedono l’annullamento puro e semplice di questo accordo scandaloso. In Italia, la Rete “Insieme per la Pace in Congo” ha lanciato una petizione indirizzata al Parlamento Europeo e alla Commissione Europa.

Comunicato della Rete “Insieme per la Pace in Congo

La manifestazione di sabato 30 marzo 2024 si iscrive quindi in questa ottica. Denunciare questo accordo e chiedere un impegno di tutti per fermare questo massacro che sta avvenendo da quasi 3 decenni, in silenzio anche se sotto gli occhi del mondo.
La situazione in Congo è davvero gravissima. L’ultimo rapporto dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni) parla di circa 7 milioni di profughi interni nel Paese e oggi ci sono circa 2 milioni di profughi accampati nel fango, senza nessun aiuto, intorno alla
città di Goma. La malnutrizione infantile e non solo sta facendo vittime tutti i giorni.

Modalità della manifestazione: sabato mattina alle 9, con la bandiera della Repubblica Democratica del Congo, inizierò (io, John Mpaliza, l’organizzatore) una sorta di girotondo, partendo da percorsi ad anello esterni per avvicinarmi piano piano al centro storico senza
mai fermarmi se non per rispondere alle persone che potrebbero fermarmi e spiegare il senso di questa protesta nonviolenta. Il girotondo che inizierà da Piazza Dante (davanti alla Palazzo della Provincia Autonoma di Trento) arriverà poi alle 17 in Piazza D’Arogno
dove ci fermeremo per 1 ora (18.00/massimo 18.30) per una manifestazione statica, così da poter spiegare la situazione alle persone che accoglieranno questo invito.

Appuntamento quindi sabato prossimo, 30 marzo 2024, in Piazza D’Arogno (Trento),
dalle ore 17.

La manifestazione è organizzata e promossa da ed insieme alle seguenti organizzazioni:

  • Peace Walking Man foundation
  • CAVA: Coordinamento della Associazioni della Vallagarina per l’Africa
  • Centro Pace, Ecologia e Diritti Umani di Rovereto
  • Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo
  • L’associazione Tribù del Mondo
  • A.N.P.I ( Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) del Trentino

Salviamo il Congo oggi prima che sia tardi. Insieme, rompiamo questo muro di silenzio
costruito intorno a questo dramma che viene anche definito “Olocausto africano”.

Fermiamo il genocidio nella Repubblica Democratica del Congo.

Per informazioni: John Mpaliza (320 430 9765)

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