Cessate il fuoco! Dal 15 marzo riparte la staffetta del digiuno

Cessate il fuoco! Dal 15 marzo riparte la staffetta del digiuno

Nei venerdì e lunedì dal 15 marzo al 29 marzo si tiene la quarta staffetta trentina “Digiuno per la Pace e il Cessate il fuoco!” come forma di condanna a ogni forma di violenza e vicinanza alle vittime delle guerre. La staffetta si rivolge a tutte le persone che hanno a cuore la Pace e vuole essere uno strumento di connessione e attivazione nel segno della mediazione, del confronto e del negoziato. La staffetta è promossa dal Cantiere di Pace del Trentino e dal Centro Pace di Rovereto in rete con tante associazioni del Trentino.

Per aderire iscriversi al modulo su rovepace.org al link https://forms.gle/yHVjaMpheeFo348VA o scrivere all’email staffettadigiunotrentino@gmail.com per fissare il tuo giorno. Dal 14 marzo guarda il calendario pubblico sul sito.

Date del digiuno:

venerdì 15 marzo – lunedì 18 marzo – venerdì 22 marzo – lunedì 25 marzo – venerdì 29 marzo 2024

Calendario provvisorio – staffetta marzo 2024

venerdì 15 marzo
Paola T., Andrea T., Ilaria P. , Luisa Z., Franca Z., Letizia C

lunedì 18 marzo
Nives M., Emma Di G., Silvano B., Laura M. , Ilaria P., Diego D., Lorenza C., Ilhlam K., Meriem, Mouna , Khadija, Bahiga, Giulia B., Francesca R., Stefano R., Marco B.

venerdì 22 marzo
Paola T., Francesca M. , Lucia C., Anna Maria G., Donatella A., Ilaria P. , Luisa Z., Miriam F., Francesca R.

lunedì 25 marzo
Marirosa B., Emma Di G., Ilaria P., Diego D., Lorenza C., Nives M., Ilhlam K., Meriem, Mouna , Khadija, Bahiga, Giulia B., Letizia C., Francesca R., Stefano R., Marco B., Daniela B.

venerdì 29 marzo
Paola T., Andrea T., Salvatore B., Ilaria P. ,Diego D., Luisa Z., Miriam F., Francesca R., Daniela B.

Nel mese di febbraio la terza staffetta ha coinvolto un centinaio di persone con una modalità nonviolenta a partire dall’appello “Fermiamo la criminale follia di tutte le guerre, la corsa al riarmo, la distruzione del Pianeta” che chiede di fermare la violenza, la sete di vendetta, l’odio e la sfiducia per bloccare il conflitto che è già andato oltre Gaza: in Cisgiordania si muore come mai è successo prima, il confine sud di Israele con il Libano sta sperimentando una guerra a cosiddetta “bassa intensità”. Occorre riprendere per mano la Pace ricostruendo dal basso un movimento collettivo che unisca tutte le donne e gli uomini schierati contro la guerra, contro la violenza, che rifiutano la logica della negazione dei diritti dell’altro e dell’occupazione, che aspirano ad una società libera e democratica.

Nella Striscia di Gaza, oltre due milioni di persone lottano per sopravvivere a una catastrofe umanitaria con un numero di vittime civili senza precedenti. La guerra impregna anche l’aria e l’acqua della Palestina ed è esplosa con una violenza senza precedenti.

Gli attacchi diretti ai civili e gli attacchi indiscriminati contro obiettivi civili sono assolutamente vietati dal diritto internazionale umanitario e possono costituire crimini di guerra. In considerazione di ciò, la società civile e le organizzazioni per i diritti umani ribadiscono la necessità di un cessate il fuoco immediato e prolungato, come unico strumento per garantire che tutti i civili siano protetti, che gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e di altri gruppi armati palestinesi siano liberati e che la popolazione di Gaza possa ricevere gli aiuti umanitari di cui ha disperato bisogno.

Ribadiamo l’urgenza del cessate il fuoco, dei canali umanitari per soccorrere la popolazione, dell’azione diplomatica internazionale per l’immediato rilascio degli ostaggi… ma serve anche una visione politica su cosa avverrà dopo questa fase di guerra, perché le scelte di adesso condizioneranno il futuro.

Ora più che mai abbiamo il dovere di riflettere, comprendere e agire, senza voltare la testa dall’altra parte. Come diceva Vittorio Arrigoni, che proprio fra le strade di Gaza ha trovato la morte, “Restiamo umani”.

Contattaci a staffettadigiunotrentino@gmail.com

Promuovono – Cantiere di Pace del Trentino e Centro Pace di Rovereto

Questa staffetta adotta l’appello del gruppo “Donne per la Pace – Trento” che presenta nel presidio che si tiene venerdì 8 marzo in Piazza Pasi a Trento.

“Noi, le donne del mondo, vediamo con apprensione e angoscia la situazione presente in Europa che
rischia di coinvolgere l’intero continente, se non l’intero mondo, nei disastri e negli orrori della guerra. In questa terribile ora, quando il destino dell’Europa dipende da decisioni che noi donne non abbiamo il potere di formare, noi, assumendo la responsabilità che ci viene dall’essere madri delle generazioni future, non possiamo rimanere passive. Benché siamo sul piano politico prive di potere, richiamiamo con forza i governi e coloro che questo potere detengono nei nostri differenti Paesi ad allontanare il pericolo di una catastrofe che non avrà paragone.”

Riprendiamo le parole delle “Antenate” scritte per la Conferenza di Pace dell’Aja 1915 a un anno dallo scoppio della prima guerra mondiale, le riprendiamo perché ci appartengono e danno voce alla nostra angoscia, alla nostra preoccupazione per l’addensarsi di nubi nere sui cieli d’Europa, del Medio Oriente e del mondo con una escalation di massacri e guerre che nessuno vuole fermare.

Pensiamo che la guerra non sia compatibile con i diritti fondamentali dell’umanità e temiamo che gli arsenali militari di cui oggi gli Stati dispongono mettano in discussione l’esistenza della vita in tutte le sue forme. La spesa militare è aumentata esponenzialmente sottraendo risorse alla spesa sociale e nei Paesi Nato si parla apertamente di economia di guerra.

Vogliamo ridare realtà al sogno dell’ONU, nata dopo le due guerre mondiali per “salvare le future

generazione dal flagello della guerra”. Vogliamo che torni a vivere l’obiettivo fondante dell’Europa: la pace.

Vogliamo che “il ripudio della guerra” contenuto nell’articolo 11 della nostra Costituzione venga rispettato.

Noi continuiamo ad impegnarci insieme a tutte/i le persone convinte che il diritto alla pace sia la base indispensabile di tutti i diritti e chiediamo con forza:

– la messa al bando delle armi nucleari

– la riconversione dell’industria bellica, che trae immensi profitti dai conflitti armati

– la riduzione delle spese militari a favore della spesa sanitaria, per l’istruzione, per la tutela dell’ambiente e per una difesa civile non violenta

– l’immediato cessate il fuoco in Ucraina e nella Striscia di Gaza

– la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi la fine dell’assedio di Gaza, il libero accesso agli aiuti umanitari

– il riconoscimento dei diritti dei palestinesi, la fine dell’occupazione e della violenza in Cisgiordania

– la soluzione politica e non militare della guerra in Ucraina, per porre fine all’illegale occupazione russa e per costruire le condizioni di liberà, democrazia, convivenza e di sicurezza comune per l’Europa intera

– il riconoscimento del diritto di asilo e la protezione a dissidenti, obiettori di coscienza, renitenti, disertori, profughi, giornalisti, attivisti sociali e sindacalisti vittime della repressione politica in ogni contesto e nazione

– il rafforzamento dell’azione umanitaria e di protezione dei diritti umani nei contesti di violenza
strutturale (Afghanistan, Myanmar, Nagorno Karabakh, Iran…)

– lo stanziamento dello 0,7 del PIL a favore della cooperazione allo sviluppo

– la promozione di conferenze regionali di Pace sotto l’egida delle Nazioni Unite, per ricostruire convivenza e sicurezza nelle regioni martoriate da guerre in Medio Oriente e in Africa, che coinvolgono milioni di persone, che vengono uccise, espulse dalle proprie case, impoverite, costrette alle migrazioni forzate

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