Appello delle Donne, Cessate il fuoco!

Appello delle Donne, Cessate il fuoco!

Con il sit-in silenzioso per la pace in centro a Rovereto tenuto mercoledì 24 gennaio dal gruppo “Donne in Nero” si rilancia l’appello di “Women Wage Peace” e “Women of the Sun” che hanno chiamato l’Appello delle madri e chiunque di noi può sottoscriverlo online. Lo proponiamo in italiano.

Noi donne palestinesi e israeliane di ogni ceto sociale siamo unite nel desiderio umano di un futuro di pace, libertà, uguaglianza, diritti e sicurezza per i nostri figli e per le prossime generazioni.

Crediamo che anche la maggior parte del popolo delle nostre nazioni condivida il nostro desiderio reciproco. Pertanto, chiediamo che i nostri leader ascoltino la nostra chiamata e inizino prontamente i colloqui e i negoziati di pace, con un impegno determinato a raggiungere una soluzione politica al lungo e doloroso conflitto, entro un periodo di tempo limitato.

Chiediamo ai popoli di entrambe le nazioni – palestinesi e israeliani, e ai popoli della regione di unirsi alla nostra chiamata e dimostrare il loro sostegno alla risoluzione del conflitto.

Chiediamo alle donne del mondo di atte a sopportarci un futuro di pace e sicurezza, prosperità, dignità e libertà per noi stessi, per i nostri figli e per i popoli della regione.

Chiediamo alle persone di pace da tutto il mondo, giovani e anziani, leader religiosi, persone di influenza, leader di comunità, educatori e coloro che tengono questo problema vicino al loro cuore, ad aggiungere la loro voce alla nostra chiamata.

Invitiamo i nostri leader a dare il conto alla voce e alla volontà dei popoli in questa chiamata a risolvere il conflitto e a raggiungere una pace inclusiva e giusta. Ci impegniamo ad assumere un ruolo attivo nel processo negoziale fino al successo della sua risoluzione, in linea con la risoluzione 1325 delle Nazioni Unite.

Invitiamo i nostri leader a mostrare coraggio e visione per realizzare questo cambiamento storico, al quale tutti aspiriamo. Uniamo le mani nella determinazione e nella partnership per riportare speranza ai nostri popoli.

È solo un passaggio dell’accordo di partenariato sottoscritto da Women Wage Peace (WWP), israeliana, e Women of the Sun (WOS), palestinese, attive ognuna nella propria realtà e alleate in iniziative comuni. Può sembrare paradossale parlarne adesso, mentre il rancore e la vendetta hanno già raggiunto livelli atroci e promettono un’escalation di violenza, eppure forse proprio per questo è l’unica cosa da fare. Perché sono tante, benché inascoltate e misconosciute, le associazioni israeliane e palestinesi che da decenni operano con la nonviolenza per chiedere un accordo di pace e che lo sperimentano fin da ora lavorando insieme. In molte di queste realtà le donne sono presenti, spesso protagoniste, e non è un caso. In ogni guerra è così. Se sono soprattutto gli uomini a combattere, sono soprattutto le donne a piangere le vittime.

Di Women Wage Peace abbiamo già parlato su queste pagine nel 2021, in occasione di una catena umana per la pace cui hanno partecipato migliaia di persone. Fondata nel 2014, l’associazione conta 45.000 membri in Israele dove costituisce forse il più grande movimento pacifista di base. Non ha caratterizzazioni politiche o religiose, non propone una specifica soluzione al conflitto ma offre una lettura di genere della realtà e sottolinea l’importanza del coinvolgimento delle donne in un processo di negoziazione per porre fine al conflitto israelo-palestinese.

«Sia sul campo che virtualmente», si legge sul sito di WWP, «dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso: continuiamo con insistenza i nostri incontri nel parlamento israeliano, le nostre marce, le veglie mensili in tutto il paese, i programmi online settimanali, i webinar con interviste a esperti nella risoluzione dei conflitti e altro ancora».

WWP è organizzata per squadre regionali o per obiettivo. Tra le iniziative vale la pena ricordare la proposta di legge “Political alternatives first” (priorità alle alternative politiche), che obbligherebbe il governo a considerare ogni possibilità prima di avviare un’operazione militare, e il collegamento con la gemella palestinese Women of the Sun.

Women of the Sun apre il suo sito web con una frase di Albert Camus: “La pace è l’unica battaglia che vale la pena combattere”. Fondata nel luglio 2021, è un’associazione indipendente di donne palestinesi, cui aderiscono anche giovani e bambini, trasversale rispetto alle appartenenze religiose e ai gruppi sociali. Ne fanno parte palestinesi di Gaza, della Cisgiordania e della diaspora. Agisce su un duplice livello: per un accordo di pace con Israele, e per promuovere i diritti e il ruolo della donna al proprio interno.

WOS si organizza in comitati per occuparsi di diritti umani, salute, media, pubbliche relazioni, formazione e sviluppo, giovani, promozione culturale, servizio alla comunità. A loro volta i comitati realizzano i loro obiettivi attraverso programmi specifici. Ad esempio, WOS offre un servizio di consulenza psicologica a singoli, gruppi e famiglie, sostiene i nuclei in difficoltà con la distribuzione di pacchi alimentari, promuove percorsi di formazione professionale indirizzati soprattutto a donne, perché acquisiscano indipendenza economica, favorisce l’espressione individuale con laboratori artistici e musicali. Particolarmente importante il programma rivolto ai giovani per «sostenerli attraverso programmi di formazione, eventi e workshop, con l’obiettivo di consentire loro di svolgere un ruolo migliore nelle loro società, convinti che nessun processo di sviluppo possa essere raggiunto senza un ruolo vitale per i giovani».

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