Festa dell’acqua bene comune – Rovereto 21 aprile ’07

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Due giorni per una gestione pubblica e partecipata del servizio idrico.
Il 20 aprile si parte con video ‘Uruguay – La Vittoria’ e letture su acqua e democrazia. Il 21 aprile animazione con giochi e teatro e concerto di musica in serata.

 

 

 

PROGRAMMA

Venerdì 20 aprile – ore 20.30
c/o Centro di Educazione alla Pace – Via Vicenza, 5 Rovereto
Uruguay – La Vittoria’
Prima proiezione del documentario sul riuscito referendum popolare che ha portato in Uruguay il diritto all’acqua all’interno della Costituzione. Commento di Beatrice De La Vega, Centro delle donne di Brescia.
Seguono letture sul diritto all’acqua nell’epoca della globalizzazione.

Sabato 21 aprile, P.zza del Nettuno
ore 16.30 – gioco dell’acqua per ‘bambini curiosi’ dai sei anni in su
ore 17.45 – spettacolo di teatro con il gruppo Prisma e Gan
ore 18.15 – incontro con Mauro Bonaiuti, portavoce del movimento per la decrescita felice
ore 20.45 – concerto con la performance di  musica indo-europea del maestro Pepè Fiore a cui seguirà il gruppo Cassandra con ‘The Gift Project’
Durante la giornata sarà attiva la raccolta firme a sostegno della proposta nata dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua per dare al Paese un nuovo strumento di tutela della risorsa acqua, di ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e di gestione dello stesso attraverso strumenti di democrazia partecipativa.

 

 
L’ACQUA E’ UN DIRITTO, NON UNA MERCE PER LE S.p.A.

Oggi sulla Terra più di un miliardo e trecento milioni di persone non ha accesso all’acqua potabile. Fra pochi anni saranno 3 miliardi! Il principale responsabile di tutto ciò è il modello liberista che ha prodotto una grande disuguaglianza nell’accesso all’acqua e persegue l’obiettivo di trasformare il diritto in un bisogno per poter essere soddisfatto dal mercato.

Gli effetti della mercificazione dell’acqua e dei servizi pubblici sono sotto gli occhi di tutti: spreco della risorsa, precarizzazione del lavoro, aumento delle tariffe, riduzione dei finanziamenti per gli investimenti, diseconomicità della gestione, espropriazione dei saperi collettivi, mancanza di trasparenza e democrazia. Solo una proprietà pubblica di aziende di diritto pubblico e un governo partecipato da parte delle comunità locali garantiscono la tutela della risorsa e del diritto.
Per questo chiediamo di mantenere la gestione dell’acqua fuori dalle competenze delle società di diritto privato e proponiamo che i diversi Comuni si attivino a pensare a società speciali senza sottostare alle regole del mercato e aprendo alla possibilità di una gestione democratica e partecipata di un bene comune da preservare.
Promuovono le associazioni:
Gan – Gruppo Ambiente e Nonviolenza / Calma Piatta / Mi Gente
con il sostegno del Comitato delle associazioni per la Pace e i Diritti Umani

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3 Comments

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