In quattrocento a Vicenza per dire mai più a Hiroshima e Nagasaki

C’erano più di 400 persone ieri sera a Vicenza alla veglia ecumenica per ricordare le bombe atomiche sganciate nel 1945 su Hiroshima e Nagasaki. E si è svolta proprio in piazza Matteotti, nonostante il Comune avesse negato agli organizzatori (Beati i Costruttori di Pace, Centro Interconfessionale per la Pace, Pax Christi, Movimento Internazionale di Riconciliazione e Gavci; ndr) il permesso di utilizzarla.

 

 

 

“Il no ci è arrivato venerdì sera dopo giorni in cui sollecitavamo una risposta – spiega Lisa Clark, dei Beati costruttori di Pace -. In piazza ci siamo andati comunque, perché, come prevede la legge, bastava la comunicazione alla prefettura. L’autorizzazione al Comune l’avevamo chiesta solo per l’utilizzo di alcune strutture comunali, come il palco e l’impianto audio. Ci siamo arrangiati da soli”. Sul fax inviato agli organizzatori della veglia, il Comune motiva il no alla piazza sostenendo che “la città e la cittadinanza stanno attraversando un momento di particolare delicatezza e sensibilità in relazione alle ben note vicende di interesse nazionale a causa delle quali potrebbero scaturire particolari tensioni sociali dagli esiti non prevedibili e pericolosi”. “Dai giornali locali – precisa Elisa Clark -, abbiamo appreso inoltre che il Sindaco era contrario perché la riteneva una manifestazione contro gli Stati Uniti”.

 

Per i Beati costruttori di pace e le altre associazioni Vicenza è una città simbolo, dopo che gli Usa hanno scelto di allargare la base militare. “È proprio per questo ‘momento di particolare delicatezza’ che abbiamo scelto quest’anno Vicenza come luogo per far memoria delle vittime di Hiroshima – si legge sul sito www.beati.org -. Non perché a Vicenza ci siano le bombe atomiche, ma perché con la nuova base si configura come il pilastro, e al contempo l’avamposto, delle strategie della guerra preventiva”. L’obiettivo delle associazioni è quello di suscitare il dibattito. “Sono riflessioni che vogliamo condividere – scrivono i Beati costruttori di pace sul loro sito -. Da quando in qua, le riflessioni possono portare a ‘esiti non prevedibili e pericolosi’? Non sarà che il confronto sia ormai vietato? O forse la preghiera è diventata pericolosa!”.

Le iniziative per ricordare Hiroshima e Nagasaki sono proseguite mercoledì 8 agosto a Vicenza in piazza Matteotti e si sono chiuse giovedì mattina ad Aviano. Per sapere come è andata – www.beati.org.

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4 Comments

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