Finmeccanica atterra in Trentino

Finmeccanica atterra in trentino

 

 

di ANDREA TOMASI

Le parole più suggestive vengono dalla California. Alberto Sangiovanni Vincentelli, dell’Università di Berkeley, nome italianissimo ma ormai cittadino statunitense, dice che «il Trentino è illuminato» in quanto crede e investe nella ricerca. Lo ha dichiarato nel corso del convegno promosso dal Disi (Dipartimento di ingegneria e scienza dell’informazione).

L’altro vantaggio della Provincia autonoma è dato dalla possibilità di fare leggi ad hoc. Insomma la politica conta ancora: «Il governatore della California Arnold Schwarzenegger – racconta Vincentelli – è stato il migliore degli ultimi 20 anni. Ha imposto che, a partire dal 2014, i grandi edifici devono essere a “zero spesa energia”. Voi dite che non si può fare? Vedrete che, se si deve, un modo si trova».

 

 

 

Ma la California è come il Trentino e «The governator» è come il nostro governatore? Le analogie – dice – ci sono. Il problema è che nella Silicon Valley c’è un mare di grandi imprese pronte ad investire, mentre da noi «l’interlocutore industriale» si vede poco. Come ricordato dal rettore Davide Bassi, anche l’Università deve cambiare: si deve fare in modo di entrare nelle aziende e soprattutto fare in modo che le aziende entrino nei laboratori dei dipartimenti.

 

Ma se, come qualcuno dice, il nostro territorio è veramente l’ El Dorado della ricerca, cosa stanno aspettando i colossi dell’imprenditoria? I big, presenti numerosi al Retreat 2008 dell’ateneo, ieri si sono fatti sentire. I vertici di Telecom Italia hanno già visitato centri di ricerca e aree scientifiche. C’è un interessamento alle reti di comunicazione della nostra provincia. C’è cautela.

 

Certezze vengono dai responsabili di Finmeccanica, che da mesi sono in contatto con la Provincia per disegnare una bozza di accordo. Tempi e modi non sono ancora definiti, ma si parla di progetti congiunti riguardanti le energie pulite (dall’energia eolica alla solare, passando per l’idrogeno e le centrali idroelettriche). E poi ci sono gli aggiornamenti sulle informazioni che viaggiano via satellite, la sicurezza e la mobilità. «Insomma siamo molto interessati ad aprire una nostra sede qui da voi – ci spiega Giancarlo Grasso, advisor del presidente di Finmeccanica – ma non verremo a costruire aeroplani».

 

Finmeccanica è la principale realtà italiana operante nei settori aerospazio, difesa e sicurezza; è uno dei principali operatori nell’elicotteristica e nell’elettronica per la difesa.
È il secondo soggetto industriale in Gran Bretagna; ha un organico di oltre 58.000 addetti e un fatturato di oltre 15 miliardi di euro.

 

Perché volete puntare sul Trentino? «Perché c’è una realtà universitaria molto vivace e una Provincia autonoma efficiente, che finora ha investito molto in sviluppo e ricerca». Grasso racconta che il primo contatto con il tessuto scientifico locale risale a vent’anni fa, quando Finmeccanica iniziò a collaborare con l’allora Itc-Irst, oggi Fondazione Bruno Kessler (Fbk).

 

C’è da dire che l’autonomia trentina garantisce coperture economiche che in altre regioni sono solo un miraggio. È questo il motivo dell’interessamento? «I fondi ormai vengono garantiti dall’Unione europea o dalle regioni. La vostra provincia è come una regione: è interessante soprattutto perché è svincolata dalle normative nazionali. Qui le leggi potete farvele voi e questa è una sicurezza per le imprese interessate a svilupparsi. Quando ci sono certezze gli imprenditori possono fare passi avanti».

 

Intanto il Disi si sta muovendo nel settore del digitale terrestre. Entro il 2008 il Trentino dovrebbe essere dotato di circa 800 chilometri di fibre ottiche. Con Yoram Ofek, cattedra Marie Curie, il dipartimento ha sviluppato un sistema che permette di “viaggiare” su fibra ad una velocità molto superiore rispetto a quella a cui si è abituati. Su una parte delle fibre i ricercatori potranno sperimentare il prototipo. Con la Provincia – come hanno spiegato Fausto Giunchiglia e Francesco De Natale, rispettivamente ex direttore e direttore in carica – l’accordo c’è».

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