Anche Follonica tra i comuni contro la riforma

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FOLLONICA

 

PREMESSO CHE

il Comune di Follonica, al comma 1 dell’art. 1 dello Statuto Comunale promuove e sostiene ogni iniziativa ed azione che tendano al concreto conseguimento dei valori fondamentali della pace, della solidarietà, della democrazia, dell’integrazione e della libertà e che al comma 4 dell’art.3 del suo Statuto, si impegna a “promuovere il dialogo, la cooperazione e la pacifica convivenza tra i popoli”;
che l’art.2 della legge 26 febbraio 1987 n.49 prevede espressamente che Regioni, Province autonome ed Enti Locali possano svolgere attività di cooperazione con Paesi in via di sviluppo;
che il successivo comma 4 dell’art. 3 dello Statuto prevede l’impegno del Comune a riconoscere nella pace un diritto fondamentale dei popoli favorendo l’incontro tra le città per un’amicizia e cooperazione tra i cittadini dell’Europa e del mondo;

 

 

 

CONSIDERATO CHE

Il Tavolo “Pace come elemento caratterizzante le attività di solidarietà internazionale” ed altre associazioni nonché semplici cittadini hanno espresso preoccupazione per quanto previsto dalla proposta di “Legge delega al Governo per la revisione delle leggi penali militari di pace e di guerra, nonché per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare” attualmente in fase discussione alla Camera (n. 5433), in particolare in riferimento ai potenziali effetti distorsivi che quanto in essa previsto potrebbe avere sugli interventi di solidarietà internazionale realizzati dalle associazioni non governative, nonché sull’accesso e la diffusione di informazioni ad essi attinenti;
che anche la Federazione Nazionale della Stampa ha espresso la preoccupazione per le conseguenti potenziali limitazioni alla libertà di informazione che ne potrebbero conseguire;
che l’art. 3, c.1, lettera a), punto 3 di detta Legge prevede che “agli effetti della legge penale militare per luogo militare si intendano le caserme, le navi e gli aeromobili militari, gli stabilimenti militari e qualunque altro luogo dove i militari si trovano, anche se momentaneamente, per ragioni di servizio;” e delle difficoltà che tale generica definizione potrebbe generare nello svolgimento delle funzioni del Comune e di altri Enti locali in merito alla gestione del territorio;

 

 

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

A seguire con la massima attenzione l’evoluzione legislativa di detta proposta e a porre in essere le azioni necessarie per rendere partecipi di tali preoccupazioni tutti i parlamentari e le parlamentari impegnati nell’esame di tale provvedimento;
A comunicare il risultato della votazione:
al Presidente del Senato,
al Presidente della Camera,
al Presidente Commissione Difesa,
al Presidente Commissione Giustizia.

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7 Comments

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