Sconcerto per l’accordo sul tetrapak. Di meglio c’è il riuso!

Sconcerto per l'accordo sul

 

Le aziende interessate hanno un chiaro interesse nel promuovere il riciclaggio del poliaccopiato, se non altro per riacquistare la fiducia dei consumatori in seguito alla ormai zittita vicenda dell’inchiostro ‘Itx’ scoppiata con il caso ‘Nestlè’. E’ quindi deplorevole che i soldi dei contribuenti vengano usati nella direzione della produzione dei rifiuti. Il tetrapak è un poliaccopiato costituito da carta, plastica (derivata dal petrolio) e alluminio (derivato dalla lavorazione della bauxite estratta in miniere a cielo aperto nei paesi del Sud del mondo). La separazione dei materiali richiede un dispendio energetico che punta a ottenere un ‘accanimento terapeutico’ della vita del rifiuto ‘usa e getta’.

 

 

 

Il riciclaggio degli imballaggi in tetrapak sarà imposto ai Comuni trentini con l’inserimento nel piano provinciale dei rifiuti che già presenta numeri traballanti della raccolta differenziata. Dall’attuale percentuale di rifiuti differenziati non viene mai tolta la quantità impura di rifiuti non riciclabili (rifiuto residuo) dovuti all’incuranza e alla confusione del cittadino.

 

Auspichiamo che l’amministrazione provinciale sospenda questo accordo a favore di una campagna informativa che punti a una progressiva riduzione nella produzion e nell’acquisto di rifiuti. A questo si aggiunge la necessità di promuovere nella grande distribuzione (ad esempio nei supermercati Sait-Coop) i contenitori per il riuso come già si sta facendo nella vicina Merano dove sono in vendita bottiglie di policarbonato (contenitore in plastica che si può riusare fino a 80 volte).

 

Per questi motivi, come associazioni e consumatori attenti, invitiamo gli enti locali ad adottare il criterio della sostenibilità e i consumatori a non acquistare prodotti in confezioni in poliaccopiato. Crediamo che il ‘vuoto a rendere’ – come per il latte o alcuni succhi – sia il vero perno per una responsabile riduzione dei rifiuti in quanto risponde ad esigenze ambientali ma anche a quelle di un’economia solidale.

 

Le famiglie del Gruppo di Acquisto Solidale

Prime associazioni aderenti: Wwf Rovereto, Progetto Colomba, Gruppo di Azione Nonviolenta.

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9 Comments

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